Negli ultimi anni si sta riscontrando un aumento di incidenti sul posto di lavoro, in numero e in gravità, e l'insorgenza di malattie professionali. L'attenzione dell'opinione pubblica, delle aziende e della politica si sta focalizzando sempre più su tematiche legate alla sicurezza sui luoghi di lavoro. Anche se molto si è fatto in merito, sembra che non sia ancora sufficiente e che la questione della sicurezza sul lavoro lasci importanti margini di miglioramento. In quest'ottica diventa indispensabile per le aziende la collaborazione con una figura professionale di elevata specializzazione: il consulente per la sicurezza sui luoghi di lavoro.
Chi è e cosa fa il consulente per la sicurezza
La normativa vigente riguardante i temi della sicurezza sul lavoro è ampia e spesso complicata da assimilare, ecco che diventa fondamentale per le aziende, ma anche per i lavoratori che vogliano migliorare le condizioni di lavoro, una figura professionale specializzata: il consulente per la sicurezza sui luoghi di lavoro.
Si tratta di un professionista che può essere un dipendente, solitamente in grandi aziende strutturate, oppure un libero professionista esperto e qualificato in materia di sicurezza sul lavoro. La sua mansione è quella di fornire al titolare dell'azienda tutti gli strumenti e le conoscenze in grado di migliorare la sicurezza sul lavoro e al contempo deve vigilare che le norme e le direttive vengano rispettate dal personale facendo si che l'incidenza di infortuni e malattie professionali venga ridotta al minimo.
Il consulente per la sicurezza deve, inoltre, sapersi rapportare con i lavoratori stessi per riuscire a capirne lo stato di salute psico-fisica e nel caso dovesse riscontrare problematiche riuscire a sviluppare, in sinergia con la direzione aziendale, delle strategie mirate a migliorare le condizioni di lavoro, deve dunque avere delle capacità sociali oltre che competenze tecniche.
In definitiva il consulente per la sicurezza si occupa di ambiente e salute sul posto di lavoro definendo tutto quello che concerne: prevenzione degli incendi, sicurezza dei cantieri, valutazione e elaborazione dei rischi, fino al trasporto delle merci pericolose.
Oltre alla consulenza una mansione fondamentale di cui viene incaricato è la formazione dei lavoratori per tutto quelli che sono i metodi e comportamenti sul luogo di lavoro per esempio: corsi sulla sicurezza per lavoratori in quota, movimentazione di carichi, corsi di sicurezza rischio specifico e soprattutto formare sull'importanza dell'uso dei dispositivi di protezione individuale.
Come si diventa consulente per la sicurezza
Alla luce di quanto riportato fin ora diventa chiaro che la figura del consulente per la sicurezza sul lavoro è una posizione centrale in seno all'azienda. Deve quindi trattarsi di una persona con un'adeguata formazione, dalle comprovate competenze nonché essere in possesso di determinati requisiti normativi, il testo unico per la sicurezza sul lavoro pone molta attenzione agli aspetti correlati allo svolgimento di questa professione.
Il decreto legislativo 81/08 dispone che: "l'RSPP deve essere nominato esclusivamente dal datore di lavoro" e in base all'articolo 17: "la persona che andrà a ricoprire il ruolo di RSPP deve avere i requisiti stabiliti dall'articolo 32".
Vediamo quali sono questi requisiti necessari
Essere in possesso di un diploma di scuola superiore, preferibilmente materie tecniche; la laurea non è necessaria ma auspicabile e, vista la mansione svolta, i migliori percorsi universitari sono: ingegneria, giurisprudenza o scienze economiche. Bisogna inoltre essere iscritti al registro Praticanti ed aver svolto un tirocinio formativo di almeno due anni presso uno studio di consulenza o un'azienda specializzata, al termine del quale sostenere un esame di stato per poi accedere all'iscrizione all'Albo Ufficiale Regionale.
Essere in possesso di attestati che dimostrino di aver seguito dei corsi specifici per la formazione del RSPP. Diverse sono le possibilità: per assunti in piccole aziende il corso sarà di 32 ore, per assunti in grandi aziende spetta all'azienda stessa la formazione, mentre per la libera professione sono previsti 3 moduli di formazione. Bisogna inoltre partecipare a corsi di aggiornamento con cadenza regolare.
Una volta in possesso dei requisiti necessari allo svolgimento della professione le strade da percorrere sono essenzialmente due: partecipare a concorsi nel settore pubblico (o a colloqui per l’assunzione nel privato) o scegliere la libera professione. In quest’ultimo caso - ricordiamo - è necessario attivarsi per ottenere una Partita Iva: per chi non sa come procedere o, magari, teme di commettere errori, Fiscozen è una soluzione low cost fortemente consigliata, poiché offre assistenza online per tutto ciò che concerne apertura e gestione.