Genova è pronta per vedere la sua Lanterna “brillare” con sfavillanti colori. Sono partiti infatti attorno alla metà di luglio e termineranno tra la fine del mese e l’inizio di agosto i lavori di valorizzazione dello stemma della città che campeggia su questo monumento, oggi vero e proprio simbolo di tutta la Liguria.
Circondare di ponteggi una simile infrastruttura sarebbe stato senza alcun dubbio impensabile. Per questo si è deciso di ricorrere alla tecnica del “Restauro in quota”, un marchio registrato di Formento Restauri, storica azienda di Finale Ligure specializzatasi ormai da anni in questa metodologia di lavoro e impegnata nella tutela e valorizzazione di edifici storici di particolare pregio.
Con “Restauro in quota”, mediante personale altamente qualificato, si opera con funi evitando di installare ponteggi. Ciò consente un contenimento significativo dei tempi e dei costi di lavoro.
La Fondazione “Mario & Luigi Labò”, aggiudicataria di un bando varato dalla Compagnia di San Paolo, ha svolto il ruolo di committente affidando l’incarico a Formento Restauri, che è partner tecnico della Lanterna di Genova.
Si tratta di un intervento altamente spettacolare: chi transita in auto nel centro di Genova non può fare a meno di notare i professionisti che, agganciati alle corde, operano sullo stemma. Il tutto, è ovvio, dopo un’accurata valutazione dei rischi che ha permesso il via ai lavori.
Lo stemma che campeggia sulla Lanterna è, a dir poco, imponente: stiamo parlando di una superficie di ben 80 metri quadrati, 10 metri d’altezza dello scudo, per una larghezza nei punti massimi di 8 metri.
Ovviamente nel corso del tempo lo stemma era già stato “rinfrescato” varie volte, l’ultima delle quali nel 1992, in occasione delle Colombiadi. Per questo motivo il personale di Formento Restauri ha effettuato cinque prelievi di pellicola pittorica e di intonaco in cinque punti diversi. A un’attenta analisi è emerso che nel tempo alcune parti sono state “semplificate”, uniformando le due diverse gradazioni di rosso e le due di giallo-oro in un solo rosso e un solo giallo. Sarà cura di Formento non solo replicare le sfumature della tinteggiatura originale, ma anche far riaffiorare alcune iscrizioni oggi diventate illeggibili o quasi.
Il tutto, naturalmente, si è svolto sotto gli attenti controlli della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Genova e le province di Imperia, La Spezia e Savona con le visite del dottor Franco Boggero e dell’architetto Francesca Passano.
Formento Restauri ha impegnato, nelle varie fasi, da due a quattro persone simultaneamente “in quota”, tra cui una restauratrice professionista, naturalmente qualificata per questa tecnica di lavoro.