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PALLANUOTO | 29 marzo 2017, 08:55

Dalla pallanuoto alla pallavolo, la nuova vita di Emilio Calvauna

L'atleta ventenne racconta il passaggio da una disciplina all'altra: "Meglio felice che forte...."

Dalla pallanuoto alla pallavolo, la nuova vita di Emilio Calvauna

Emilio Calvauna ha appena compiuto 20 anni. Ma, alle spalle, ha già tanta esperienza sportiva. Ha giocato prima a pallanuoto, da quando aveva 7 anni fino ai 17, ad alti livelli, indossando anche la calottina della nazionale giovanile ed esordendo in serie A2 con la Rari Nantes Sori: un europeo di Malta nel 2013 e uno scudetto con l'under 17 nel suo palmares.Adesso, è in serie D a pallavolo.

Due mondi diversi <che io vorrei esaltare> racconta al settimanale Il Nuovo Levante. <La pallanuoto, fino ai 13 anni, per me è stato puro divertimento e gioia, finivo scuola e mi “cacciavo” in piscina con tutti i miei amici: facevamo allenamenti pesanti, ma così tutti insieme allegri, uniti, ci divertivamo un sacco – racconta -. Piano piano però il "talento" mi ha fatto perdere quella spensieratezza, poichè sono stato sbalzato a giocare in una squadra "professionistica" dove era naturalmente importante soprattutto il risultato, e mi sono ritrovato così in un attimo dalla voglia di allenarmi alla voglia di sapere quanto mancava alla fine dell'allenamento...>. Tantissimi bei ricordi, per Calvauna.

<Era bello essere il più giovane della squadra, giocare per il proprio paese, avere la “Nuova Guardia” ovvero la fantastica  tifoseria del nostro paese, che ti incitava e tutti i paesani che ti elogiavano e salutavano soddisfatti. Ma dall'altra parte era davvero una vita di sacrifici, ore e ore di allenamento, più allenamenti al giorno, una rinuncia alle uscite con gli amici, alle feste e allo studio>. Un giorno, poi, qualcosa è cambiato. <Parlando con un mio compagno, gli ho chiesto "Ma come fai a sopportare questi allenamenti, questa vita, questi sacrifici?" e lui sorridendo mi ha risposto "perchè un giorno spero di arrivare alle Olimpiadi"... Ecco, mi sono accorto della differenza che c'era fra di noi>.

Calvauna aveva la possibilità di giocare in serie A1 di pallanuoto ma ha detto “no”. Meglio felice che forte. <La scelta più difficile della mia vita, anche perchè tanti con cui parlavo mi prendevano per pazzo. La pallanuoto mi ha insegnato tantissime cose e mi ha formato ma non la rimpiango>. Il suo presente è la pallavolo: <Mi piace tanto, è un gioco che si pratica anche nella vita comune e non solo nei palazzetti, e un po' perchè mi consente di studiare per il mio futuro universitario ed avere un po' più di tempo libero>.

Da tre anni è nella Psm Rapallo, in serie D. <A livello di emozioni, naturalmente ne regalava di più la pallanuoto – chiosa -. A pallavolo c'è più divertimento. Ogni tanto mi capita di fare alcuni errori, cosa che a pallanuoto non mi capitava spesso e così ho capito come ci si sente un "peso" per la squadra...>.

da Il Nuovo Levante

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