Helsinki, 14 agosto 1994. Maratona dei campionati europei. Anticipando i tempi, il podio è un "triplete" spagnolo. Martin Fiz vince in 2 ore 10'31" davanti a Diego Garcia e Antonio Juzdado. Il mondo scopre la via "ispanica" alla maratona.
Un anno dopo Martin, nativo di Vitoria (Paesi Baschi), vince il titolo mondiale a Goteborg dopo un duello titanico con il messicano Dionicio Ceron. Ed è l'inizio di un mito, che poi vedrà altre acmi ad Atene 1997 (argento in un'altra edizione dei Mondiali), e primi posti nelle maratone di Rotterdam, Seoul, Lago Biwa (Giappone, due volte) e Otsu (Giappone).
Ce ne sarebbe abbastanza per sentirsi sazi di titoli e prestazioni (2 ore 08'05" in maratona, tanto per fare un esempio), ma la passione e la classe del campione spagnolo sono immense, quasi eterne.
Così, a 54 anni, Fiz sarà al via, domenica 5 febbraio, della mezza maratona internazionale delle Due Perle. Con quali sensazioni?
<E' bellissimo continuare a correre dopo avere ottenuto titoli mondiali. Ci sentiamo dei privilegiati perché facciamo quello che più amiamo. Per me continuare a correre non rappresenta affatto una fatica>.
Qual è stata la soddisfazione più bella della tua carriera?
<Senz'altro la vittoria nel campionato del mondo 1995. A livello emotivo, però, mi sento legato all'arrivo degli Europei '94, quando io, Diego Garcia e Alberto Juzdado conquistammo un podio tutto spagnolo. Indimenticabile>.
Come hai trovato cambiato il mondo della corsa su strada negli ultimi anni?
<L'unico cambiamento che ho avvertito è la massiccia partecipazione delle donne nel running e, a livello professionistico, il dominio africano nelle gare di fondo e velocità>.
Qual è la situazione attuale del mezzofondo e della maratona spagnoli?
<Sta avvenendo un cambiamento generazionale, come del resto in Europa. C'è bisogno di punti di riferimento per la promozione dello sport>.
Con quali obiettivi correrai a Santa Margherita (Fiz corre attualmente la maratona in meno di 2 ore 30')?
<Io me la passo bene soffrendo, quindi correrò al massimo delle mie possibilità. C'è la possibilità di correre insieme con Baldini e Anton, e questo mi dà una carica formidabile>.
Che consigli daresti a un Master?
<Si goda questo sport senza farlo diventare un'ossessione. I benefici di fare atletica a una certa età sono più che altro psicologici>.
Tu, Anton e altri avete scritto la storia del podismo per il vostro Paese. Quale era il vostro segreto?
<C'è solo un segreto, allenarsi con la testa e entusiasmo per raggiungere gli obiettivi che ci si prefigge>.