Nella Francia dell'inizio anni sessanta non mancano le derive: Vaurien, 420, Moth e 5O5. Ma l'ingegnere francese André Cornu non ne trova nessuna che gli piaccia, e decide dunque di disegnane una: "Mi serviva una barca con delle belle linee - racconterà più tardi - e capace di portare un equipaggio di peso medio. Questi due primi dati hanno determinato la lunghezza di 4,70 metri. Bisognava pensare ai giovani, e quindi che lo scafo fosse stabile, che permettesse qualche errore di condotta, che fosse rapido e che planasse ... Tutto ciò mi ha imposto delle forme trasversali abbastanza piatte e una superficie velica piuttosto moderata".
Così nacque nel 1963 una nuova deriva, battezzata semplicemente 470. Nipote del celebre architetto navale Eugène Cornu e padre di Jean-Claude, campione del mondo 1960 di 5O5, André Cornu è un regatante esperto, ma non ha ancora mai disegnato una barca. Il suo primo tentativo è un "coup de maitre". Trova rapidamente un costruttore nella persona di Jean Morin che ne accompagna il lancio nel 1964 con pubblicità nelle riviste nautiche e con il prestito di barche ai club.
Nella stampa specializzata questa nuova deriva è bene accolta, e questo è l'inizio della rapida ascesa di popolarità del 470 che nel luglio dell'anno seguente vede la nascita dell'Associazione Internazionale 470. A fine 1965 ne navigano già 1400 esemplari in 15 nazioni.