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CALCIO | 19 novembre 2013, 19:50

Si è spento Massimo Vittoria, il Principe degli arbitri locali

57 anni, era affetto da un male incurabile. Personaggio mai banale, nel mondo degli arbitri era chiamato Il Principe. L'ultima richiesta: tre fischi alla fine dei funerali che si terranno giovedì a Casarza alle 10,30.

Si è spento Massimo Vittoria, il Principe degli arbitri locali

Nel mondo degli arbitri lo chiamavano Il Principe. E come tale se n'è andato Massimo Vittoria che si è spento questa mattina a Chiavari dopo una malattia incurabile che si era manifestata un paio di anni fa.

Il Principe, 57 anni, è stato arbitro della Federcalcio fino al 2002. Poi era diventato osservatore e quindi arbitro dei tornei dilettanti.

Dirigere gare di calcio per lui era una vera e propria passione che interpretava come pochi, con il suo stile inconfondibile. Per molti versi andava contro la regola che un arbitro non deve essere mai protagonista. Lui lo era, ma si faceva rispettare. C'è chi lo ricorda, ad esempio, in alcune occasioni quando, in gare troppo accese, buttava a terra il cartellino giallo e dichiarava:”Ora arbitro solo con quello rosso”.

Il Principe nel mondo degli arbitri era il Maina per gli amici di Sestri Levante. Da qualche tempo Vittoria stava a Casarza.

In molti sapevano delle sue condizioni di salute, ma oggi alla notizia della sua scomparsa in molti (tanti dirigenti, allenatori e giocatori) hanno ricordato con malinconia e affetto quell'arbitro dallo stile inconfondibile e inimitabile. Quell'arbitro che amavi o non sopportavi, ma che era impossibile non notare.

La salma di Vittoria, che nella vita era radiologo e lascia una moglie e una figlia, resterà anche tutta la giornata di domani alla Rsa di Chiavari. I funerali si terranno giovedì alle 10,30 a Casarza. La cerimonia si chiuderà come Vittoria ha chiesto. Intuendo l'aggravarsi delle sue condizioni di salute Il Principe ha chiesto che alla fine dei funerali un arbitro (probabilmente toccherà a Pasqualino De Celso) desse i tre fischi, la chiusura di una partita, la sua partita.

E così giovedì sarà fatto.


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