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CALCIO | 19 novembre 2013, 19:27

Camogli Avegno, rivoluzione a dicembre?

Dopo il crollo contro il Busalla (7-0) il presidente Domenico Maisano annuncia possibili novità dal mercato:”Il pesce puzza sempre dalla testa e quindi il primo responsabile sono io – dice -. Probabilmente abbiamo sbagliato, siamo tutti in discussione, ma cercheremo di rimediare”.

Domenico Maisano, presidente del Camogli Avegno.

Domenico Maisano, presidente del Camogli Avegno.

La sconfitta per 7-0 contro il Busalla non poteva passare inosservata e nemmeno non lasciare il segno. Una simile battuta d'arresto era destinata a provocare reazioni che nel caso specifico potrebbero arrivare nell'ormai imminente mercato di dicembre. Ad annunciare novità è proprio il presidente Domenico Maisano che evidentemente non ne vuole sapere di scendere in Prima categoria senza lottare. “Compatibilmente con il nostro budget vedremo di rinforzare la squadra – dice il presidente -. Anzi dovessimo fare un piccolo sforzo siamo anche pronti a farlo”. Maisano non lo dice espressamente, ma è evidente che se ci saranno movimenti in entrata, è possibile che ce ne siano anche in uscita. “Siamo tutti rimasti colpiti dalla sconfitta di domenica – continua -. La colpa non è di certo dell'allenatore. Se una squadra perde 7-0 non credo che le colpe possano essere del tecnico. Ai ragazzi ho parlato: ho detto che il pesce puzza sempre dalla testa. Io sono la testa in questo caso: mi prendo le mie colpe, cercherò di porvi rimedio. Però credo che ognuno di noi abbia le proprie responsabilità piccole o grandi”.

Il match di domenica, di fatto, è stato deciso da due episodi: il rigore fallito da Laudisi sul 2-0 che avrebbe potuto riaprire la partita e l'espulsione del portiere Salomone che ha mandato a quel paese l'arbitro. “Sbagliare un rigore può capitare – dice Maisano -. Farsi espellere per una sciocchezza in un momento delicato dell'incontro è meno tollerabile. Mi spiace per il nostro giovane portiere Silvestri che è entrato a gara in corso e ha dovuto subire cinque gol. Cosa gli ho detto? Gli ho chiesto scusa a nome della società perchè non è stato adeguatamente protetto dai compagni e ha vissuto un esordio in promozione da dimenticare non per colpe sue”.

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