La Ciassetta, dopo un inizio di stagione disastroso, è riuscita a reagire e a risollevarsi, ottenendo nelle ultime due partite sei punti, fondamentali per rianimare lo spogliatoio. Nell'ultimo match i bianco-verdi hanno anche strappato la prima vittoria in trasferta di questo campionato, non contro una squadra qualsiasi, ma contro il S. Ambrogio Uscio, formazione molto attrezzata che mira almeno al raggiungimento dei playoff. Ora la "Ciassa" - come viene chiamata dai tifosi - ha 9 punti, due in più rispetto alla zona play-out. Nel prossimo incontro se la vedrà con l'Atletico Casarza.
Il capitano dei lavagnesi è Matteo Garibotto, centrocampista dai piedi buoni, che da cinque anni è tesserato per questa società:"La Ciassetta è formata da ragazzi che prima di essere giocatori di calcio sono amici, all'interno e fuori dal campo e io la posso definire la mia seconda famiglia". L'anno scorso i lavagnesi sono riusciti a salvarsi solamente nello spareggio playout. Il rischio retrocessione, dunque, era stato alto:"La scorsa stagione dobbiamo mettercela alle spalle - dice Garibotto - quest'anno la Ciassetta è migliore, sono arrivati nuovi dirigenti e siamo meglio organizzati a livello societario. In più sono arrivati alcuni giovani ragazzi che si sono inseriti perfettamente nello spogliatoio, mentre altri giocatori rispetto all'anno scorso sono maturati dando quindi un miglior contributo alla squadra".
Le prime tre partite avevano fatto pensare al peggio. Il rischio era quello di avviarsi verso un’altra stagione di sofferenze:"Le tre sconfitte iniziali sono state decise da episodi e da nostre ingenuità - replica il capitano - sia a Levanto che a Recco abbiamo subito la rete dello svantaggio dopo il 90'. Le vittorie che abbiamo ottenuto nelle ultime due giornate ci hanno dato coraggio e ci hanno fatto capire che ce la possiamo giocare con tutti".
L'obiettivo della squadra lavagnese è quello di salvarsi e di evitare fastidiosi, nonchè rischiosi, playout :"Nel 2014 la Ciassetta compirà vent’anni - sottolinea Garibotto - e noi vogliamo festeggiare questa società regalandole una meritata salvezza. Siamo una buona squadra e siamo maturati come gruppo e chiunque venga alla Ciassetta sa che deve dare il cento per cento”. +
“All'interno dello spogliatoio - prosegue - scherzosamente mi affibbiano come soprannome Carogna, appunto perchè non sopporto mai di perdere e incito sempre la squadra e i compagni a dare il meglio di loro stessi, a spremere tutte le loro forze per la maglia che indossiamo: questo è il mio spirito, e questo è lo spirito di tutta la "Ciassa".
Per concludere Garibotto aggiunge :"Nessuno dei giocatori qui riceve soldi, stipendio o rimborsi, ma quello che offre questa società ha molto più valore: una grande e pazza famiglia".