Allenatori dilettanti ecco una domanda per voi: quanti sono in possesso del cartellino federale che attesta che siete tessarati per la società di cui avete la responsabilità tecnica? Probabilmente in pochi visto che la domanda, in genere, viene presentata alla Federazione prima dell'inizio di campionato dopiodichè per l'effettivo rilascio del tesserino passano alcuni mesi.
In genere tutto questo, comunque, non vieta all'allenatore di andare in panchina. Basta presentare all'arbitro, infatti, il cosidetto “r.e.t.” (richiesta di emissione di tesseramento) e un documento di identità e il direttore di gara permette al tecnico di andare in panchina regolarmente.
Attenzione, però: meglio che il documento di identità da allegare al r.e.t. sia il patentino da allenatore e non un documento qualsiasi come la carta di identità o la patente. Perchè l'arbitro potrebbe negarvi l'accesso al recinto di gioco.
Chiedere per conferma ad Alessandro Oggiano, allenatore del Santa Maria, che ieri non è potuto andare in panchina perchè l'arbitro del derby con il Camogli Avegno (Claudia Camurri di Genova) non ha ritenuto valido l'abbinamento r.e.t. + carta d'identità.
“L'ho sempre fatto, anche negli anni scorsi, fino all'arrivo del cartellino federale – spiega Oggiano -. Sono rimasto sorpreso, ho provato a spiegare la mia buona fede al direttore di gara, ma non c'è stato modo di farle cambiare idea”. E così Oggiano ha guardato la partita da fuori:”Tra l'altro a Sori non ci sono nemmeno le tribune – dice -. Comunque va bene così. Abbiamo vinto e sono contento”.
Tra l'altro per Oggiano è stata una domenica da incrniciare, vista anche la sua passione per i colori del Genoa che ha vinto a Roma con la Lazio.
Resta il giallo: perchè Oggiano in questi anni è sempre andato in panchina presentando r.e.t. + carta d'identità e ieri gli è stato negato? La risposta sta nel regolamento il quale dice che invece di presentare la carta d'identità è necessario mostrare il patentino da allenatore. Come si può immaginare la maggior parte degli arbitri, però, applicando la regola del buon senso, non ha problemi ad accettare la carta d'identità. Tuttavia l'eccezione (e la scarsa elasticità di valutazione) possono essere sempre dietro l'angolo.
Oggiano l'ha imparato a sue spese. Gli altri allenatori sono avvisati.