Il crollo del ponte di Carasco, dopo le intense piogge, apre ad una importante riflessione: i Comuni sono in grado di gestire da soli piani di prevenzione degli allagamenti per impedire simili emergenze?
Il Piano di Bacino, relativamente al comprensorio di Santa Margherita Ligure parla chiaro e fornisce precisi imput e raccomandazioni agli Amministratori Locali per intervenire. “Purtroppo le cifre in gioco per i lavori previsti sono irraggiungibili per gli stessi comuni – specifica il capogruppo Jolanda Pastine -. Sono solo commisurate ai rischi connessi ad un’inondazione. Rischi che i sammargheritesi hanno già visto materializzarsi negli anni passati”.
Lo stesso Piano impone due interventi. Il primo urgentissimo e consistente nella ripulitura degli alvei dei fiumi e dei torrenti, come del resto la pulizia delle cavitoie stradali. Doverosa anche la pulizia periodica dei tombini, con aspirazione del materiale depositato nel tempo.
Il secondo intervento è la realizzazione dell’ormai famoso “Canale Scolmatore” con un costo stimato di circa 20 milioni di Euro. Solo questo intervento indurrà quella tranquillità che il cittadino ha il diritto di pretendere dai suoi Ammnistratori. Visti anche il cambiamento climatico in corso, il problema allagamenti e alluvioni ha registrato negli ultimi anni una intensificazione tale che è doveroso affrontare al più presto il problema da ogni punto di vista, sia tecnico sia finanziario.
Occorre trovare un percorso comune impegnandosi anche a individuare finanziamenti previsti dalla Comunità Europea per reperire fondi da mettere a disposizione dei Comuni stessi, ovviamente limitati nell’agire con le loro sole forze, per un piano di prevenzione degli allagamenti che non può essere che extraterritoriale e nello stesso tempo integrato.