Complimenti incondizionati senza se e senza ma. Fabio Muzio, tecnico, del Moconesi applaude la sua squadra dopo la vittoria rotonda (4-1) in casa del Don Bosco. “Era la prima trasferta spezzina, l'abbiamo affrontata con la giusta curiosità, ma anche personalità – dice l'allenatore -. Ne è venuta fuori una prestazione da stropicciarsi gli occhi. Senza se e senza ma”. I segnali di crescita della squadra c'erano già stati la domenica precedente contro il Baiardo:”Ma avevamo perso – dice Muzio -. E questo poteva condizionarci mentalmente, poteva riservarci qualche dubbio sulle nostre potenzialità. Ed invece ne è uscita una prova perfetta, nonostante le tante assenze”. Il Moconesi si è presentato in casa del Don Bosco senza Casella, Trabucco, El Hilali, Michelis, Rosciglioni, Porro, Bacherotti e Grazi. “Ma abbiamo un gruppo solido – precisa Muzio -. Attenzione, però: io parlo di gruppo, ma per fare la differenza bisogna essere una squadra di calcio. E noi lo siamo stati”. Muzio gira i meriti alla squadra, ma sono evidenti anche i suoi:”Io sono un rompiscatole – ride -. Ma un rompiscatole che non aveva dubbi alla vigilia. La prestazione l'avremmo fatta, lo sapevo. A volte, però, come la partita contro il Baiardo insegna, una buona prova non basta per vincere. Stavolta è successo”. Il Moconesi ha già otto punti e sta segnando anche abbastanza pur non avendo gente come Trabucco e Casella. “Lavoriamo su Trebini e Cizmja, è un mese che lo stiamo facendo – dice Muzio -. In generale, però, è il lavoro che facciamo ogni volta che ci alleniamo che sta venendo fuori”.
Cizmja è stato l'eroe della giornata con una tripletta:”La mia prima tripletta – sorride -. Spero che ne possano arrivare altre, ma intanto sono contento. Condivido questa gioia con i compagni e con l'allenatore. Senza di loro non avrei fatto questi tre gol”. Cizmja di gol ne ha già segnati cinque:”Per me una novità – dice il giocatore che in genere si è sempre disimpegnato come esterno o seconda punta -. Diciamo che il ruolo di prima punta e i meccanismi che stiamo trovando mi agevolano. Cinque gol per me sono davvero tanti. Se questo fosse un sogno spero di non svegliarmi. E pensare che potevano essere anche di più. Ma contro il Baiardo domenica scorsa sono stato sfortunato come tutta la squadra”. Cizmja è al terzo anno al Moconesi:”Prima abitavo a Sestri, ora a Chiavari – racconta -. Le distanza verso Ferrada si sono ridotte, ma la strada è sempre lunga. Ma a me non pesa. Qui ci sono società e ambiente ideali”.