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CALCIO | 06 settembre 2013, 12:25

L'addio al calcio del bomber: Diego Marrale appende gli scarpini

Per l'attaccante di Recco - che ha segnato 315 gol in carriera - già partita una nuova avventura: responsabile tecnico del settore giovanile del Golfo Paradiso

L'addio al calcio del bomber: Diego Marrale appende gli scarpini

Anche le più importanti società di serie A ingaggiano ex calciatori per allenare il proprio settore giovanile. Gli esempi sono tanti: da Filippo Inzaghi al Milan fino a Stefano Eranio al Genoa ed Enrico Chiesa alla Sampdoria. Personalità, professionalità, competenza e, altresì, una questione di immagine. Il campione, anche se ex, rimane pur sempre un campione.

Alle nostre latitudini, anche il Golfo Paradiso ha scelto un top player per rinnovare il proprio settore giovanile. Un campione che, nel golfo Paradiso appunto, è una icona calcistica: Diego Marrale che, a 37 anni, ha appeso gli scarpini al chiodo per diventare il direttore tecnico della scuola calcio gialloverde. Un campionissimo che, praticamente, faceva già parte della famiglia del Golfo Paradiso perché il primogenito di Diego Marrale, Gianluca nato nel 2003, gioca già nei Pulcini gialloverdi.

"Non mi sono ancora reso conto di aver smesso – afferma Marrale in una recente intervista rilasciata a Il Secolo XIX -. Mi sono catapultato con entusiasmo in questa nuova avventura ma mi sento ancora un giocatore". E che giocatore. Diciotto campionati in prima squadra e la bellezza di 315 gol con le maglie di Rapallo, Riviera Fazzini, Grassorutese, Pro Recco, Sammargheritese, Avegno, Nuova Gargiulo, Nuova Emiliani, Vecchia Chiavari, Campese. Anche una esperienza negli Stati Uniti, nei Wolves. Numeri da record. Ma ora comincia una nuova avventura, fuori dall’area di rigore.

"Seguire i bambini, organizzare gli allenamenti anche dal punto di vista logistico – spiega Marrale -. Queste le mie nuove mansioni. La società voleva rinnovarsi e ringiovanirsi, eccomi qui a contatto con piccoli calciatori che, magari, sono figli di avversari o compagni di squadra coi quali ho giocato fino a ieri".

fonte Il Secolo XIX

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