Il campionato dello scorso anno? Già nel dimenticatoio. E' stata una bella esperienza, ma di ricordi non si vive e soprattutto ne sta per arrivare un altro. Ripetersi (cioè disputare una stagione senza rischi di essere coinvolti nella zona retrocessione) non sarà semplice. Ma il Camogli Avegno parte con la volontà di restare un altro anno in Promozione, possibilmente evitando la coda dei playout.
Nessuno crede che l'obiettivo sarà facile da raggiungere. Ma, a ben guardare, le cose sono diverse da come le si era immaginate. “Rispetto all'anno scorso abbiamo dovuto ridurre il budget del cinquanta per cento, non poco – dice il presidente Domenico, per tutti Memmo, Maisano -. Ci aspettavamo molte difficoltà già dall'allestimento della squadra. Invece, senza fare cose eccezionali, abbiamo portato a termine, anche grazie al lavoro del direttore sportivo Mauro Bozzo, molte delle operazioni che ci eravamo prefissi, segno che la società gode di credibilità, ma anche che, purtroppo o per fortuna, la crisi ha riguardato tutte le società”.
Partiti i vari Cagliani, Albrieux, De Stefani e Franchin, sono arrivati i giovani fratelli Costa (Guglielmo e Sebastiano) dalla Lavagnese, Laudisi dalla Sammargheritese, Farsaci dal Sant'Ambrogio, Tommasi dalla Bolzanetese, Rovegno dal San Lorenzo oltre al ritorno di Teppati.
“Abbiamo ringiovanito la rosa – continua Maisano -. Gli unici giocatori nati prima del '90 sono De Bellis, Revello, Oscar Marrale (per questioni di lavoro sarà disponibile da ottobre, ndr) e Pozzo. Il campionato credo che sarà molto simile a quello dello scorso anno. A parte il Busalla e forse un altro paio di società, sulla carta, partiamo tutti sullo stesso piano”.
In panchina la novità è Cesare Melillo che ha sostituito Mario Giordano. “Ottima persona, ottimo allenatore – dice Maisano -. Abbiamo trovato un tecnico molto affidabile”.