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CALCIO | 28 luglio 2013, 17:29

Federico Ferrando, difensore col vizio del gol

Il neo acquisto della Lavagnese arriva dalla Novese

Federico Ferrando in una foto di piemonteoggi.it

Federico Ferrando in una foto di piemonteoggi.it

E’ arrivato per garantire esperienza ed affidabilità al reparto difensivo bianconero ma da lui i tifosi della Lavagnese possono anche attendersi qualche gol, visto che nelle ultime tre stagioni ne ha messi a segno ben 11, un bottino non indifferente per un difensore centrale. Il sito della Lavagnese presenta cosi Federico Ferrando, difensore classe 1986, giunto alla corte di mister Dagnino dopo un’annata vissuta al cardiopalma con la Novese.

Cominciamo con le presentazioni. Dicci qualcosa di te.

«Sono il classico difensore centrale, roccioso, che ringhia sulle caviglie degli avversari, insomma un cagnaccio che all’occorrenza picchia e mena (confessa sorridendo, ndr). Nelle ultime stagioni, a dire il vero, complice anche un po’ di esperienza in più, ho anche imparato a metterci qualcosa in più, non solo il fisico. Ho anche imparato a salire in avanti, fermandomi in area avversaria se c’è bisogno e, devo dire, che sono anche riuscito a togliermi qualche soddisfazione, segnando qualche gol importante, magari con un pizzico di fortuna e di intuito. Ma il mio mestiere è quello del difensore, i gol li dovranno fare altri, non voglio certo rubare il mestiere a nessuno».

Conoscevi già qualcuno dei tuoi attuali compagni alla Lavagnese?

«Conoscevo già bene Rusca e Bianchi per averli avuti come compagni ad Acqui ma conoscevo anche molti altri giocatori che già erano alla Lavagnese, per averci giocato contro negli ultimi tre anni, quindi l’ambientamento è stato ancora più facile».

Che idea ti sei fatto della famiglia Lavagnese?

«In questa prima settimana di allenamenti sono stato veramente bene. Ho potuto toccare con mano un’ottima gestione, anche negli allenamenti. Sebbene sia davvero un ambiente familiare, qui si respira un’aria anche molto professionale. Diciamo che c’è quel giusto mix che permette di lavorare bene e con serenità».

Stai seguendo il calcio mercato?

«L’ho seguito abbastanza. Ho visto che il Bogliasco sta facendo una grande squadra e che anche la Novese si sta muovendo benissimo, inserendo nomi di primissimo piano. A quanto pare c’è ancora qualche squadra che è leggermente più ferma ma credo proprio che negli ultimi giorni di mercato se ne vedranno delle belle. Non dimentichiamoci che ci sono ancora molti giocatori provenienti dalla serie C che devono trovare una sistemazione e alla fine qualcuno di loro sarà costretto a scendere di categoria. Credo proprio che sentiremo ancora qualche colpo a sorpresa da qui alla fine del mercato, possiamo starne certi».

E il mercato della Lavagnese? Come lo giudichi? 

«Penso che con gli ultimi arrivi, ormai, siamo quasi al completo, con praticamente due giocatori in ogni ruolo. Senza contare che l’arrivo di Garin ha ulteriormente rafforzato l’attacco, aumentandone l’impatto fisico e il tasso d’esperienza. Direi che non dovrebbero esserci altri grossi colpi ma non si può mai sapere. Garin è un giocatore di esperienza e di qualità, Nohman poi lo conosciamo tutti. Io l’ho marcato tante volte come avversario e posso confermare che è davvero un brutto cliente per ogni difensore. Senza dimenticare uno come Andrea Boggiano, che ha qualità tecniche eccellenti. Direi che non ci manca proprio nulla là davanti».

Parliamo di obbiettivi. Dove può arrivare la Lavagnese?

«Indubbiamente tutto l’ambiente vuole migliorare la posizione dei due ultimi campionati, nei quali sono arrivati due piazzamenti playoff. Quello che è certo è che non ci accontenteremo di fare un campionato anonimo. Questo è certo»..

Prima settimana di allenamenti con mister Dagnino. Hai qualche anticipazione tattica da darci?

«Per adesso non abbiamo fatto scelte precise in fatto di moduli. Per quel poco che ho conosciuto il mister in questi primi giorni, però, credo gli interessi più un modo di giocare, una sorta di “mentalità di gioco” piuttosto che una disposizione tattica ben precisa, frutto di schemi precisi. Per adesso sta dando la priorità al far entrare nella testa di 10-12 nuovi giocatori quella mentalità di gioco che lui vuole da ognuno di noi. Almeno questa è stata la mia impressione durante queste prime sedute di allenamento con lui».

Parliamo dei tuoi compagni. Chi ti ha impressionato di più finora?

«Beh, sarebbe scontato fare il nome di uno esperto come Garin ma voglio sbilanciarmi e fare il nome invece di Chiarabini, un giocatore che conoscevo meno, ancora giovane ma già molto ben preparato per la categoria. Credo proprio che potrà darci una grossa mano nel corso della stagione. La mia scommessa direi che possa essere proprio lui».

Che campionato possono attendersi i tifosi da te?

«Lo scorso anno, pur in una stagione non certo esaltante per quanto riguarda i risultati della mia ex-squadra, ho saltato solo tre gare in tutto il campionato. Quello che vorrei è ovviamente stare bene fisicamente e dare il mio contributo, sia nei confronti dei compagni più giovani che mi giocheranno vicino, sia del collettivo, del gruppo insomma. Poi le somme le tireremo a fine stagione, come sempre».

 

da www.lavagnese.com

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