Giacomo "Jack" Nicolini è uno dei "nuovi" acquisti della Lavagnese. Dopo tre anni al Rivasamba, il centrocampista è tornato al Riboli, dove era già stato fra i protagonisti nei primi anni di serie D del club di Stefano Compagnoni. Ecco l'intervista che ha rilasciato al sito internet ufficiale www.lavagnese.com.
Raccontaci innanzitutto com’è arrivata questa decisione.
«E’ stata una vera e propria sorpresa anche per me. Nel periodo in cui la Lavagnese era in piena corsa playoff, mi avevano permesso di svolgere alcuni allenamenti con loro poi, alla fine della stagione, il presidente mi ha chiamato dicendomi che mister Dagnino mi voleva parlare e così è nato tutto. Inutile dire che per me questo è un po’ un ritorno a casa e la cosa mi fa ancora più piacere perché ormai credevo che la mia età non mi avrebbe più regalato occasioni come questa. Ed invece eccomi qua. Adesso cercherò di giocarmi questa opportunità con grande tranquillità e senza assilli. Non sarò certo io a fare drammi se capiterà di fare un po’ di panchina».
Descriviti per chi ancora non ti conoscesse.
«E’ piuttosto difficile definirmi. All’inizio della mia carriera, quando giocavo proprio alla Lavagnese con Celestini, ero un centrocampista di quantità, con compiti soprattutto di interdizione e di rottura. Poi scendendo in Eccellenza ho sviluppato anche un po’ di qualità, complice anche la categoria inferiore (ammette sorridendo, ndr). Nei tre anni passati al Rivasamba devo dire che mi sono anche tolto qualche soddisfazione arrivando quest’anno anche a mettere a segno ben 10 reti. Certo, calciavo anche i rigori ma alla fine anche quelli bisogna saperli calciare. Un bottino niente male se si pensa che ho sempre giocato da centrocampista centrale. Magari anche questo mi ha permesso di mettermi in luce agli occhi di quelli della Lavagnese».
Cosa pensi che ti passerà per la testa quando tornerai sul campo con la maglia della Lavagnese?
«Sono sicuro che sarà una grandissima emozione ma spero anche che mi passi subito e che la testa torni a pensare in fretta alla partita, come ho sempre fatto. Come detto, spero di dare sempre il massimo, facendomi trovare pronto quando il mister mi chiamerà».
Dai un giudizio al mercato della Lavagnese. Che idea ti sei fatto finora?
«Direi che il presidente Compagnoni e il diesse Scalzi abbiano fatto finora un lavoro egregio, allestendo una rosa che promette di divertirsi e di far divertire. Anche per quanto riguarda i giovani, mi sembra che abbiano deciso di puntare sul sicuro andando a pescare tutti ragazzi di grande qualità».
Ti va di ripercorrere con noi il tuo legame con i colori bianconeri della Lavagnese?
«Il mio primo anno qui alla Lavagnese è stato il 2003, il primo anno di Celestini per intenderci. Poi dopo altri sei anni con questa maglia sono passato al Rivasamba, dove sono rimasto per gli ultimi tre anni. Ma ho fatto in tempo a vivere il primo anno di Lavagnese di mister Dagnino. Adesso lo ritroverò e ne sono molto contento».