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INTERVISTE | 11 luglio 2013, 11:10

Calcio, Lavagnese: alla scoperta di Andrea Boggiano

A tu per tu con il talentuoso centrocampista di scuola Sampdoria, arrivato a Lavagna, dopo l'esperienza al Chiavari Caperana

Andrea Boggiano, in una foto di www.lavagnese.com

Andrea Boggiano, in una foto di www.lavagnese.com

La Lavagnese sta lavorando per rinforzare una rosa che si è dimostrata già molto competitiva nello scorso campionato. Il sito internet del club bianconero (www.lavagnese.com) cerca di scoprire meglio chi sono i nuovi arrivati, iniziando dal centrocampista, classe 1985, Andrea Boggiano.

 

Cominciamo dalla tua posizione in campo. Che tipo di centrocampista sei?


«Sono un centrocampista prevalentemente offensivo, che esprime il suo massimo nella fase di possesso palla. Possiedo buone capacità tecniche e mi muovo soprattutto dal centrocampo in su. In passato ho anche rivestito ruoli più marcatamente d’attacco, sia come trequartista che come seconda punta. Insomma, finora nella mia carriera ho rivestito praticamente tutti i ruoli tra centrocampo ed attacco».

 

Conosci il tipo di calcio di mister Dagnino? Cosa ne pensi?

«Si, lo conosco anche se non ho mai avuto l’occasione di averlo come tecnico prima d’ora. Tutti però mi hanno parlato molto bene di lui e dei suoi metodi e io non vedo l’ora di mettermi a sua disposizione. Poi ci sono i risultati che parlano per lui. Non può che essere un ottimo allenatore».

 

Quale pensi possa essere il tuo apporto alla squadra?

«Ormai posso dire di non essere più un novellino. Proprio per questo so benissimo di entrare in un gruppo già ben collaudato, forte e assortito. Spero davvero di dare il mio apporto alla squadra, ma credo che inserirmi bene e presto in questo gruppo non sarà difficile».

 

Conosci già qualcuno dei tuoi prossimi compagni? Hai già giocato con alcuni di loro?

«Conosco già bene Avellino e Garrasi perché con loro ho giocato nelle giovanili della Sampdoria. Si può quasi dire che abbiamo iniziato insieme a dare i primi calci ad un pallone. Conosco poi anche capitan Venuti, per averlo sfidato tante volte come avversario e Poesio, che stimo moltissimo».

 

Chi pensi possa essere la sorpresa nella Lavagnese 2013/14?

«Non saprei davvero. Però credo che la forza di una squadra di calcio sia sempre il gruppo più che il singolo giocatore, che può fare la differenza magari in una partita. I ragazzi che ho citato prima, ad esempio, sono tutti forti, così come il resto della rosa che si sta allestendo e credo proprio che se tutti daranno il loro contributo, io per primo, faremo sicuramente un ottimo campionato».

 

Facciamo un piccolo passo indietro: raccontaci la tua ultima stagione a Chiavari.

«E’ stata un’annata strana perché ho iniziato la stagione a dicembre a causa di un infortunio al crociato subito nel finale del campionato precedente, che mi ha costretto ad operarmi e ad un lungo stop forzato. Nel girone di ritorno, poi, ho potuto giocare praticamente ogni partita, segnando anche due reti. Avevo un po’ di apprensione all’inizio ma poi posso dire che tutto è andato alla grandissima ed ho recuperato al cento per cento. Solo nelle ultime partite ho sofferto un po’, probabilmente a causa del fatto che non avevo potuto sostenere una preparazione adeguata in estate. Quest’anno però sarà tutta un’altra storia: sto bene e potrò affrontare la preparazione al meglio».

 

Cosa ti ha fatto scegliere la Lavagnese?

«Beh, quando ti chiama una società come la Lavagnese non puoi proprio dire di no. E’ una società importante, che fa bene da tanti anni ed occupa stabilmente i vertici del calcio dilettanti. Con Scalzi e con mister Dagnino, poi, ci siamo intesi subito dai primi colloqui. Non ho avuto nessuna esitazione».

 

Cosa pensi che abbia spinto la Lavagnese a puntare su di te?

«Questo bisognerebbe chiederlo a Scalzi e al mister. Penso comunque di essere un bravo ragazzo, sempre disponibile e che non crea problemi all’interno dello spogliatoio. Questo credo che abbia influito. Poi spero che mi abbiano scelto anche perché sono un buon giocatore».

 

Quale potrebbe essere il vostro obbiettivo per il prossimo anno? E il tuo obbiettivo personale quale sarà?

«La squadra deve mirare a fare un campionato di vertice. Io da parte mia voglio fare qualcosa di importante con questa maglia e giocarmi la vittoria del campionato fino alla fine. Abbiamo le carte in regola per giocarcela con tutte. Spero di fare il meglio possibile per dare sempre, in ogni partita, il mio contributo».

Stai seguendo il mercato delle vostre prossime avversarie? Chi pensi possa fare bene?

«Sinceramente cerco di non leggere i giornali in questo periodo e le notizie che mi arrivano le ricevo soprattutto da qualche ex-compagno di squadra che mi aggiorna sui movimenti. Per quel poco che so, direi che il Bogliasco sta facendo un’ottima squadra e che dovrebbe poter puntare alla vittoria del campionato. Anche la mia ex-squadra, il Chiavari, ha giocatori di grande spessore e qualità. Dovremo stare ben attenti, questo è certo, perché la concorrenza sarà spietata. Per il resto, poi, preferisco aspettare settembre e vedere il campo cosa dirà. Credo però che il mercato sia ancora in divenire, con molte squadre che devono fare le loro mosse. Staremo a vedere».

 

Gabriele Ingraffia

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